Quest’oggi ci dedichiamo al blog aziendale. L’argomento è di moda ed è stato affrontato in molte salse. Ad occuparsene sono sia le grandi che le piccole imprese. Per esempio The Blog Council è una community che riunisce i maggiori corporate blog aziendali e blogger, che rappresentano importanti società. L’intento è quello di sviscerare punti di forza e di debolezza che possedere un blog comporta. Fanno parte del Big Council aziendine come Cisco Systems, The Coca-Cola Company, Dell, Gemstar TV Guide, General Motors. Siamo sulla blogosfera e tali multinazionali si devono adeguare al linguaggio del blog, ma questo non significa che non pensino più in termini istituzionali. Andy Sernovitz, CEO del Blog Council dice We have to speak for a corporation, but never sound 'corporate.' And we have to learn to do it live, and in real-time." Mica facile.
Tornando al mondo del vino credo che la prima volta (se c’è un’altra data fatemelo sapere) che ci si è domandati, in un pubblico dibattito di una certa risonanza, se le cantine debbano o meno avere un blog sia durante il Vinitaly 2006 con una tavola rotonda intitolata “Blog & Vino: business, storie, opportunità”. Organizzata da Giampiero Nadali, di Aristide. Dall’iniziativa è nata anche la Wine Blog Association con un'idea lanciata da Ziliani di Vinoalvino antesignana in parte della Blog Council d’oltreoceano.
Se per una cantina avere un blog sia solo fonte di opportunità non è così scontato. Nel corso della tavola rotonda sono emersi anche dei pareri contrari, Lombardi si domanda: “si può permettere un’azienda di essere sempre sincera e spontanea? O si può permettere che in un post di presentazione di un vino ci sia qualcuno che commenta in maniera negativa?”
Le domande colgono proprio il centro del problema blog aziendale. Il blog è trasparenza, autenticità, contatto umano. Proprio perché diretta emissione da persona a persona, senza mediazioni istituzionali, di fatti e opinioni, secondo noi il consumatore premierà l’onesta del contenuto. La riterrà un valore aggiunto e per quanto riguarda le critiche negative:
1) danno la percezione istantanea di come è vista la mia azienda dall’esterno (senza costosi focus group, indagini e via dicendo)
2) gestire le critiche alla luce del sole comunica la sensazione che non c’è niente da nascondere.
Detto questo, ci troviamo d’accordissimo con Andrea Beggi quando afferma:
“Gran parte di un blog è comunicare passione. Chi scrive deve averla, e la passione è una cosa difficile da simulare”.
All’utilità del blog per un’azienda vitivinicola crede molto Poggio Argentiera sia in termini di promozione che di riscontro delle proprie iniziative e alcune riflessioni recenti lo dimostrano All’interno di questo post si trova anche un pratico link a Marketing Profs che fornisce qualche dritta su come gestire le critiche.
1 commento:
E ricordiamoci che il lasciare scritti anche i commenti non proprio positivi, ha lo stesso effetto dei regali aziendali: il fidelizzare il cliente.
Ciao
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