Il 7 e 8 Marzo 2008 si è tenuto il Primo Simposio sul Turismo Enogastronomico in Toscana, una due giorni di confronto ed analisi sullo stato dell'arte dell'enoturismo in Toscana.
Ma la nostra avventura è solo all'inizio, continueremo a raccontarvi le mille facce del mondo del vino e del turismo enogastronomico.
E nel frattempo, siamo già al lavoro per la prossima edizione...

lunedì 10 marzo 2008

Com'è andata

Sabato 8 marzo si è concluso il primo Simposio sul Turismo enogastronomico in Toscana. Ringraziamo tutti: il Movimento Turismo del Vino delegazione Toscana che ci ha dato l’opportunità di lavorare divertendoci, la Banca di Monteriggioni che ci ha finanziato e ospitato, le scuole, i presidi e soprattutto i ragazzi che ci hanno sopportato e si sono misurati per la prima volta con il mondo del vino (mica è tanto facile).

Infine un grazie particolare ai relatori della tavola rotonda che hanno contribuito e non poco, ad accendere scintille d’innovazione e passione negli occhi dei ragazzi e degli operatori del settore presenti al convegno.

Una breve cronistoria della due giorni è doverosa. Partiamo dal piovoso e nebbioso Venerdì 7 marzo quando alcuni rappresentati dei lavoro hanno raccontato il loro progetti a Castello d’Albola di fronte alla giuria composta da: il Prof. Taiti, presidente Censis Servizi, Giampiero Nadali di Aristide ed Elisabetta Tosi di Vinopigro. Che dire? I ragazzi erano emozionati, ma alla fine la “cerimonia” è stata abbastanza informale e piacevole.







Concludiamo con il Sabato mattina 8 marzo. Qui le cose da dire e mostrare son diverse. Per facilità di lettura le spezzeremo in diversi post che pubblicheremo in settimana. A dare il via ai lavori pensano Alessandro Gallo, Presidente del Movimento Turismo del Vino Toscana e Roberto Mugnaini direttore della Banca di Monteriggioni.

Il primo intervento dei relatori è del Prof. Fabio Taiti. Il Professore si domanda, riferendosi alla Toscana, se questa sia ancora un modello da seguire per l’enoturismo. Domandona: il territorio si sta chiedendo come sarà fra 20-30 anni? Il Prof. ha focalizzato l’attenzione sul alcuni aspetti:

1) L’offerta di vino ed enoturismo è oggi costituita da un’esplosione di simboli. Il concetto chiave è CORIANDOLIZZAZIONE dell’offerta. La conseguenza è che troppi segni creano l’indistinto: tutto diventa uguale e difficilmente comunicabile

2) La domanda si è evoluta ed è accresciuta insieme all’offerta. Ma com’è fatta la domanda di enoturismo? Non esiste più quella struttura piramidale che andava bene negli anni scorsi. Oggi ci sono 4 nuovi livelli che hanno dimensioni diverse: i Marginali (guidati dalla volontà d’inclusione), i Politeisti (cioè gli amanti del low cost), gli Affluenti (guidati dal brand) e infine un segmento piccino piccino e snobbato in Italia, gli Esclusivisti (governati dalla ricerca del Lusso estremo)

La sostanza concettuale di questi 4 cambiamenti è la TRIBALIZZAZIONE dei consumi.


Il Prof, si avvia poi alla conclusione citando una sua recente ricerca che svela come il turismo legato al vino e alla gastronomia abbia messo in campo solo il 20% delle sue potenzialità. Come fare per catalizzare il restante 80%? L’offerta e coriandolizzata? E’ necessario condensarla!


Le strategie possibili potrebbero essere:

- specializzazione del turismo enogastronomico

- -segmentazione della domanda

- Specializzazione per fasce di clientela (marginali, politeisti, affluenti ed esclusivisti)

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