Il 7 e 8 Marzo 2008 si è tenuto il Primo Simposio sul Turismo Enogastronomico in Toscana, una due giorni di confronto ed analisi sullo stato dell'arte dell'enoturismo in Toscana.
Ma la nostra avventura è solo all'inizio, continueremo a raccontarvi le mille facce del mondo del vino e del turismo enogastronomico.
E nel frattempo, siamo già al lavoro per la prossima edizione...

lunedì 3 marzo 2008

I° Simposio sul Turismo enogastronomico in Toscana,


E’ tutto pronto per il Primo Simposio sul Turismo Enogastronomico in Toscana. Sabato 8 marzo ore 8:30, la delegazione Toscana del Movimento Turismo del Vino ha organizzato presso l’Auditorium della Banca di Monteriggioni, a Siena, un convegno con gli addetti ai lavori del settore. L’iniziativa, aperta al pubblico, sarà l’occasione per un confronto e un’analisi sullo state dell’arte del turismo del vino nella regione che ha dato i natali al Movimento Turismo del Vino.

Nell’ambito del simposio sarà assegnato il premio “Wine Welcomer”, alla sua prima edizione, a un’azienda che si è particolarmente distinta nel settore dell’accoglienza enoturistica, e vari riconoscimenti nell’ambito del concorso “Turismo da bere – 2008”, rivolto alle scuole superiori del senese a indirizzo commerciale, agrario e turistico. Ai ragazzi partecipanti è stato richiesto di far fronte a due delle sfide quotidiane del turismo del vino: fidelizzare i clienti e allungare la stagione turistica. Nel primo caso la traccia fornita prevede l’ideazione di un blog aziendale, nella seconda la progettazione di un evento o una catena di eventi destagionalizzanti.

“Fino a una ventina di anni fa il gusto del vino si apprendeva direttamente in famiglia, attorno alla tavola dei pasti quotidiani e dei pranzi della festa” dice Fabio Taiti, presidente della commissione di esperti che valuterà i lavori, a proposito del coinvolgimento delle nuove generazioni che stanno perdendo contatto con la cultura del vino. “Poi questa catena si è rotta irrecuperabilmente, un po’ per la frantumazione delle strutture e dei comportamenti di consumo delle famiglie, un po’ per la diffusione degli stili di vita di tipo metropolitano in termini di orari, pasti e altro, e un po’ per la dominanza dei vini “industriali” e di tendenza proposti dalla grande distribuzione. Il recupero del gusto del vino nei giovani può avvenire solo come ricerca di uno stile di vita più evoluto: se, in sintesi, birra e superalcolici sono consumi di tendenza per le maggioranze ansiose di omologazione nel gruppo, al vino arrivano minoranze desiderose di distinzione nella tribù attraverso ricerche di competenza”.

Esistono iniziative del genere?

“Che io sappia non esistono significative esperienze di educazione al gusto, e all’edonismo intelligente, per i giovani fino ai 20 anni, cioè nella fascia di età attualmente più esposta dalla rottura della catena familiare e dalla seduzione dell’attrazione generazionale”.

Qual è il valore aggiunto che possono portare i ragazzi?

“Nella capacità di usare un mezzo come internet. Laddove educativamente possono sempre meno le “agenzie” tradizionali, dalla famiglia alla scuola, dagli scout ai partiti, dalle squadre alla chiesa e all’esercito, molto invece potrebbe forse fare la rete web: come autostrada di informazione di base, ma anche come orientatore di stili di vita, come aggregatore di comunità tribali, come agorà di incontri promettibili in chat, come supporto di “ protagonismi “ verbali coi blog, come palestra di “esibizionismo” gestuale con You Tube”.

Parteciperanno alla tavola rotonda Alessandro Gallo, Presidente del Movimento Turismo del Vino Toscana, Ermanno Bonomi, Dirigente al Turismo Toscana e Silvia Fiorentini, Direttore Marketing del Consorzio Chianti Classico, insieme alla commissione del premio “Turismo da bere – 2008”, composta dallo stesso Fabio Taiti, Presidente Censis Servizi, Claudio Galletti, Presidente Enoteca Italiana e Assessore all’Agricoltura della provincia di Siena, Donatella Cinelli Colombini, Vice Presidente Enoteca Italiana e Assessore al Turismo Siena, Giampiero Nadali, curatore del blog Aristide, e Roberto Mugnaini, Direttore generale della Banca di Monteriggioni.

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